Gaspare Spontini é nato il 14 novembre 1774 a Majolati, quando era castello della città di Jesi. Grazie al suo talento, ha vissuto nel fasto delle corti di Parigi e di Berlino, ed ha attraversato l’Europa lasciandovi tracce indelebili e segni di grande attualità.
Nel suo viaggiare e vivere in Europa, Spontini ha comunque sempre conservato con tenacia un legame ed un affetto particolare verso il suo paese natale, alla cui comunità ha donato tutti i suoi beni. Maiolati Spontini custodisce preziose testimonianze storiche, architettoniche e artistiche, ed i frutti della sua generosità.
Ma Spontini ha donato tracce molto più profonde al nostro tempo e alla storia dell’Europa; ha lasciato una ricca eredità umana e culturale, con la sua visione solidale della vita, con il suo impegno per contrastare la fragilità sociale e la povertà.
Cresciuto in una umile famiglia, è il secondogenito di cinque fratelli, il solo a non aver abbracciato una vocazione religiosa. Suo padre l’avrebbe desiderato ma Gaspare, quindicenne, preferisce l’amore per la musica.
Ha una prima educazione musicale a Jesi, nella chiesa di Santa Maria del Piano dove prima con gli organisti Giuseppe Menghini e Vincenzo Ciuffolotti, poi con il maestro Bartoli e, infine con il sacerdote Nicolò Bonanni di Cupramontana. Nel 1793, entra al Conservatorio della Pietà dei Turchini a Napoli ed ha come insegnanti Sala e Tritto.
Nel 1796, su incarico del direttore del Teatro della Pallacorda di Roma, compone il suo primo lavoro teatrale, “Li puntigli delle donne“, una farsetta a sette voci incentrata su una vicenda comica. Negli anni successivi scrive altre opere per i teatri di Napoli, Venezia e Firenze, circa una dozzina.
Alle corti di Parigi e di Berlino
Nel 1803 giunge in Francia e riesce ad entrare nella corte del Conte di Rémusat, amico della futura imperatrice Giuseppina, appassionata di canto. In questi anni compone opere che avranno un grande successo: “Il Milton”, La Vestale”, “Fernando Cortez”. È proiettato così ai più alti onori nell’Académie Impériale de Musique, Grand Opéra de Paris e presso la Corte di Napoleone prima e di Luigi XVIII poi.
Durante la sua permanenza in Francia sposa nel 1811 Maria Caterina Celeste Erard, figlia dei celebri costruttori di arpe e pianoforte. Il padre della ragazza dapprima oppone resistenza al matrimonio, per la condizione di “straniero” del giovane Gaspare. La dolce Celeste condividerà con lui ideali, impegni, i progetti di solidarietà del marito e lo accompagnerà nei tanti viaggi in tutta Europa. Protetto da Napoleone e naturalizzato francese, Spontini si trova in difficoltà con la caduta dell’imperatore e con la Restaurazione e, dopo aver messo in scena, con scarso successo, l’”Olimpia” (1819), si trasferisce a Berlino su invito dell’imperatore.
Federico Guglielmo III di Prussialo nomina primo maestro di Cappella e Direttore generale di Musica.Spontini deve fronteggiare gli intrighi di corte e l’ostilità del conte Carl von Brühl. Ma il suo talento, il suo instancabile impegno, la sua costante attenzione ai più deboli lo portano ad essere apprezzato da molti e soprattutto ad essere sempre protetto dall’imperatore.
Musica e solidarietà
Nei diciassette anni alla corte di Napoleone e nei venti anni presso il Re di Prussia Federico Guglielmo III, seppur ricoperto di gloria, Spontini non dimentica le sue umili origini. Il legame con la sua famiglia di sangue è uno stimolo a tenere aperta una finestra sulla grande famiglia umana. Si rende partecipe delle fragilità sociali e cerca di colmarle attraverso opere di solidarietà.
Un’intuizione forte e geniale, la sua, che ebbe conseguenze concrete a favore dei poveri del suo tempo, sia nei luoghi dove viveva, sia in Italia, come è testimoniato dalla fitta corrispondenza epistolare con i suoi fratelli e con amici della sua terra: una vera e propria politica per la solidarietà, anticipo del “welfare” per contrastare la fragilità sociale.
Il 9 maggio 1827 è una data importante per la sua opera sociale e la stampa tedesca scriveva così: “Il sig. Spontini aveva messo in ordine oggi il suo annuale Concerto Spirituale nella sala dell’Opera, e il ricavato intero ha ceduto al fondo per una cassa di soccorso in pro’ de’ membri del teatro poveri” (Berliner Schnellpost 14-5- 1827).
Nel programma del concerto, diretto dallo stesso Maestro, c’erano l’Ifigenia in Aulide di Glück e l’Inno corale e strumentale da lui composto in occasione dell’incoronazione dello Zar Nicola I di Russia. Da contratto a Spontini spetta l’intero incasso che ammontava a 4000 franchi, ma lui con l’intera somma istituisce la Cassa di assistenza e soccorso per il personale del teatro.
Anche negli anni successivi egli destina alla Cassa il ricavato della prima rappresentazione di ogni sua opera e del Concerto annuale. Questo Fondo, prima intitolato a Spontini, ancora esiste, anche se sotto altra denominazione.
Per il nostro tempo è forse difficile comprendere il valore umano che allora poteva avere una simile iniziativa, ma nel 1827 non esistevano ancora istituzioni di beneficienza e di assistenza. Grazie alla sua opera molte miserie furono risollevate e molte lacrime asciugate.
Spontini ha voluto ascoltare il pianto e guardare le privazioni di tanti artisti, figuranti, coristi, musicisti che, spogliati dei costumi di scena, spesso tornavano alle loro umili abitazioni, erano coperti di debiti, avevano un familiare malato o non possedevano i mezzi per potersi sposare.
Spontini promuove le opere degli altri musicisti
Spontini è stato anche promotore delle opere d’arte dei suoi colleghi musicisti, al suo tempo morti o viventi, contribuendo ad elevare la musica come elemento di unità dei popoli e dei rapporti umani e dando vigore alle aspirazioni e alla cultura del suo tempo.
Con la sua influenza Spontini ha elevato il livello della formazione musicale tedesca, nonostante il clima di acceso nazionalismo che si respirava. Handel, Haydn, Gluck, Mozart, Beethoven: per loro Spontini ha sentimenti di ammirazione e di rispetto. Il 12 maggio 1824 dirige a Berlino la Settima sinfonia di Beethoven ed è sempre lui, il 30 aprile 1828, a far conoscere la Quinta sinfonia.
Un rapporto speciale ha avuto con la musica di Mozart; quando la vedova Costanza Mozart vuole pubblicarela biografia del marito scomparso, Spontini le offre il suo appoggio, ottiene l’aiuto del Re di Prussia e organizza una sottoscrizione pubblica. Successivamente, insieme a sua moglie Celeste, si adopera affinché l’opera venga tradotta in francese e divulgata, devolvendo il denaro raccolto alla vedova. Rimarrà l’unica biografia autorizzata da Costanza Mozart.
Organizza anche in teatro una rappresentazione del Don Giovanni raccogliendo duemila talleri. Costanza Mozart, che ha una fitta corrispondenza epistolare con Gaspare e Celeste, così gli scrive: “Ah, se il mio caro Mozart potesse vedere dall’alto dei cieli il suo grande amico Spontini e la gentile consorte quale gioia proverebbe! Sì, Mozart e Spontini sarebbero, senza alcun dubbio, i più cari amici.”. Come segno di riconoscenza la vedova dona a Spontini l’anello che l’imperatrice Maria Teresa aveva un tempo offerto a Mozart.
Il legame con la sua terra
Nel suo viaggio in Europa durato quarant’anni, Spontini non ha mai dimenticato le sue radici. Negli anni compresi tra il 1822 e il 1844, torna a più riprese nella sua terra natale, facendo generose elargizioni a favore dei poveri e sostiene economicamente parenti e bisognosi. Tra il 1838 e il 1850 sono altrettanto numerose le opere benefiche a favore della sua terra. A Maiolati, dove è sempre restato il suo cuore, fa costruire un Ospizio per anziani, la Casa delle Fanciulle e il Monte di Pietà per i poveri; in onore alla sposa Celeste Erard, vi crea il Parco Colle Celeste per il pubblico passeggio.
Il 4 Febbraio 1843, con un atto notarile, istituisce le Opere Pie Spontini, oggi Fondazione Gaspare Spontini, tuttora amministrate secondo la volontà del Maestro.La città di Jesi, dove si distinse fra l’altro per aver fatto costruire un Monte di Pietà, gli concede nel 1822 il titolo di “Patrizio”come segno di riconoscenza.Muore il 24 gennaio del 1851.
Le spoglie del Maestro riposano a Maiolati nella Cappella dell’Ospizio da lui creato. In onore del famoso concittadino nel 1939 è stato aggiunto al nome del Comune anche quello di Spontini.
La sua doce sposa Celeste ha continuato per il resto della sua vita, quasi trent’anni, a promuovere le Opere Pie istituite dal marito e a realizzare quanto avevano sognato insieme.